Nei secoli XVII e XVIII fornì soprattutto giuristi destinati a cariche nel governo e nell’amministrazione della Chiesa e dello Stato milanese: Cesare Monti, Federico Visconti, Giuseppe Pozzobonelli, cardinali arcivescovi di Milano, Marco Arese, reggente del Supremo Consiglio, massima carica nello Stato milanese, Giorgio Clerici, presidente del Senato; numerosi vescovi e cardinali: Giuseppe Alessandro Furietti cardinale e fine studioso dei mosaici antichi. Successivamente hanno studiato in collegio: tra i giuristi Pietro Custodi, collaboratore del ministro Prina, Giuseppe Ferrari importante rappresentante del pensiero federalista repubblicano, allievo di Gian Domenico Romagnosi, e protagonista del Risorgimento italiano, Contardo Ferrini insigne docente di Diritto romano, riconosciuto beato dalla Chiesa, Scipione Ronchetti, ministro Guardasigilli nei governi Giolitti e Tittoni, presentatore della legge sulla condanna condizionale.Tra i medici: Agostino Bertani, organizzatore della spedizione dei Mille e segretario di Garibaldi, promotore del codice di igiene pubblica del 1885, Enrico Acerbi, precursore della batteriologia menzionato dal Manzoni in nota ai Promessi Sposi, Lamberto Parravicini, chirurgo, Carlo Forlanini ideatore del primo pneumotorace artificiale per la cura della tubercolosi. Tra i matematici, fisici e ingegneri: Giovanni Codazza direttore del R.Museo Industriale di Torino, Francesco Brioschi, fondatore del Politecnico di Milano autore di 279 pubblicazioni in ambito scientifico, Gaspare Mainardi studioso di geometria differenziale, del qualericordiamo le formule di Gauss-Mainardi-Codazzi, Luigi Volta astronomo degli osservatori di Brera. Tra i letterati: Eligio Possenti, commediografo e critico, tra i primi a valutare l’originalità di Pirandello. Inoltre il collegio ha ospitato negli anni 1926-1936 il poeta russo Venceslav Ivanov e annovera fra i suoi rettori Cesare Angelini, importante interprete di Manzoni e attento letterato e Leopoldo Riboldi, Rector Perpetuus, che con la donazione di 4.200 volumi della biblioteca del collegio ha contribuito alla nascita in Pavia della facoltà di Scienze politiche, la prima in Italia. Attualmente una consistente parte del corpo accademico pavese è stato Alunno del Collegio.